Una riflessione sulla prossima stagione calcistica
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Siamo già a giugno inoltrato, la "regular season" dei vari campionati dilettantistici marchigiani si è conclusa ormai da circa due mesi, ma l'attività agonistica dell’interminabile stagione 2009-2010 non si è ancora conclusa. Non soltanto per via della solita bagarre delle seconde classificate nei vari tornei di eccellenza per conquistare le ultime poltrone disponibili nel prossimo campionato di serie D, ma anche - e soprattutto - a causa della infinita sequela di spareggi che è forzatamente seguita ai play-off ed ai play-out in tutte le competizioni, dall'eccellenza fino addirittura alla terza categoria, per far fronte all'eventualità concreta di nuove retrocessioni a catena, che rendono drammatica ed assurda la situazione e che non consentono di dare certezze sulla composizione degli organici per la stagione successiva, non soltanto agli inizi dei tornei ma neppure alla loro normale conclusione. Una situazione d’incertezza e di concreto disagio che penalizza molte società di ogni categoria e determina un pesante aggravio delle spese gestionali. Tutto per via dell’incertezza sul numero delle squadre da retrocedere dai gironi del campionato di serie D a quelle regionali d’eccellenza. Per quanto si riferisce alle nostre Marche, quest'anno le retrocessioni sono state tre (Centobuchi, Elpidinese-Cascinare e Real Montecchio), e, per giunta, il comitato regionale - per la stagione 2010-2011 - dovrà ridurre l'attuale organico dell'eccellenza da venti a diciotto unità, come il regolamento federale richiede, e per far questo, bisognerebbe provvedere alla retrocessione di tutte le società che hanno preso parte ai playout, oltre naturalmente alle ultime due classificate - con ulteriori retrocessioni a catena in ogni categoria, sino all'ultima - tanto che sembra inevitabile la conferma di un'eccellenza a venti squadre anche per la stagione a venire, nella speranza (non certo concreta) di poter effettuare il rientro nella norma in quella successiva. Bisogna comunque trovare una soluzione al problema e con tutta urgenza, perchè è indispensabile che le società possano operare con le necessarie certezze e che gli organi federali non si trovino a dover fronteggiare situazioni assurde ed insostenibili. L’unica soluzione praticabile è questa: consentire ai vari comitati regionali, attraverso una nuova norma del regolamento federale, di allestire organici del campionato d’eccellenza da 18 a 20 squadre a secondo delle necessità contingenti, fissando così un numero preciso di retrocessioni già sin dalla composizione degli organici. Ciò renderà, in diretta conseguenza, possibile fissare con certezza il quadro delle promozioni e delle retrocessioni di tutti gli altri tornei regionali. E’ insomma solo questione di buonsenso e di volontà.